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ARTICOLO TRATTO DA "IL CITTADINO" DEL 08/10/2010 - Il viaggio in musica di Faravelli al concerto della riconoscenza
 

Il cantautore graffignanino si esibirà nella serata di gala in programma domani
Il viaggio in musica di Faravelli al concerto della riconoscenza
 

 


Graffignana Tra le novità della sagra di Graffignana è attesa l’esibizione del cantautore Mauro Faravelli. Nato a Pavia il 20 ottobre 1966, portantino in una clinica privata a Milano, marito e papà di due bambini che hanno 3 e 7 anni, il musicista abita a Graffignana e quest’anno allieterà la Serata della riconoscenza. Faravelli, sostenuto dalla sua famiglia e ispirato da moglie e figli, ama le canzoni di Claudio Baglioni, Vasco Rossi, Venditti, Cocciante, Minghi, Grignani e Bon Jovi, sa suonare la chitarra classica e acustica e le tastiere. «Ho studiato per due anni a Pavia approfondendo sia teoria che solfeggio. Inoltre ho seguito lezioni private di chitarra classica» spiega l’interessato e chiarisce: «La musica è un viaggio, un treno su cui salire per non scendere più. Personalmente quando scrivo una canzone, e quindi quasi sempre di notte, mi isolo. C’è stato un tempo in cui componevo sugli scogli della Liguria». Domani comune e Pro loco hanno chiamato il musicista in sala consiliare per celebrare il suo più recente successo conquistato a Reggio Emilia al Festival Tricolore con il brano Qualche cosa di te. Il graffignanino si è esibito nel Pavese dal 1994 al 1998 con un trio chiamato Sinfonia«Non sono mancate serate in tutta Italia - ricorda - grazie anche all’Associazione dei cantautori cristiani di cui ho fatto parte per dieci anni». Poi il riassunto del suo lavoro. «Dal 1987 ad oggi - rivela Faravelli - ho composto e suonato circa 200 canzoni. Sono legato soprattutto a queste: Quelli soli, Unico mistero, Un’altra melodia, Davanti al mare, C’è amore, Qualche cosa di te, Occhi di libertà, Il mondo è una canzone, Vivi in me - scritta per mio padre -, Le donne amore, Cantico, Ma dove andremo, Vorrei stare accanto a te, Vivremo, Gli occhi miei, Tre come noi, Ragazza triste, Uomo senza amore, Volo con te, Quando nasce il sole, Per sempre tu, Insieme noi, Soave magia, Le stagioni della vita». Faravelli non ha vinto molto ma ha conquistato numerosi piazzamenti e primeggiato per la qualità del testo in numerosi concorsi. «Cito un terzo posto al “Singing forlive” a Pavia nel 1998 con Unico mistero, un primo posto al “Canta la Vita” a Pavia con Insieme a noi nel 1989, un primo posto al Festival a Vidardo nel 2002 con Unico mistero. Miglior testo a Reggio Emilia al Festival Tricolore con Quelli soli nel 2009 replicato nel 2010». Il graffignanino non è figlio d’arte. «Però - avverte - mio padre era un gran ballerino di liscio e credo mi abbia trasmesso l’amore per la musica». I cantanti di oggi però non lo convincono. «Penso che i cantautori veri siano in via d’estinzione. Ma, nei meandri del settore, esistono comunque ancora piacevoli eccezioni». Persone che, come il graffignanino, imprimono sulla carta i momenti più belli della vita per poi cantarli. «Il brano che più mi ha emozionato - conclude Faravelli - è stato scritto in pochi minuti la notte del 6 luglio 2003: era nata mia figlia Arianna». Non poteva essere diversamente-Paola Arensi
 

  

 

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